Si ringraziano:
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CARTELLA STAMPA "SMETTI&VINCI 2002"
vedi anche:
comunicato n.1/2002 | smetti&vinci
2002 | centri di aiuto | i
consigli per smettere | benefici per chi smette
| numeri in fumo: la malattia | i
giovani e il fumo | i costi ospedalieri del
fumo
- FUMO
E NON FUMATORI "Aspetti della vita quotidiana 1999"
Statistiche in breve - 3 aprile 2001
Le stime derivanti dall’indagine
Multiscopo "Aspetti della vita quotidiana 1999", condotta annualmente
dall’Istat su un campione di circa 24mila famiglie distribuite su
tutto il territorio nazionale, rilevano la presenza in Italia di una quota
consistente di fumatori passivi.
Se si considerano come
fumatori passivi le persone che non fumano ma che convivono con almeno
un fumatore in famiglia, questi in Italia sono oltre quindici milioni,
pari al 26,5% della popolazione. Tra essi, oltre quattro milioni
sono bambini: più precisamente, un milione 577mila di loro
hanno meno di quattro anni (il 10,4% di tutti i fumatori passivi), e due
milioni 612mila hanno da sei a quattordici anni (il 17,2%) (Tavola 1).
Un fumatore passivo su quattro (27,6%) ha meno di 14 anni; quindi circa
la metà dei bambini italiani da zero a quattordici anni convive
con almeno un fumatore.
Tavola 1 – Non
fumatori che vivono in famiglia con fumatori, per classi d’età.
Anno 1999
Classi
d’età
|
Valori
assoluti
|
Per 100 persone
della stessa età
|
Per 100
fumatori passivi
|
0-5
|
1.577.000
|
49,3
|
10,4
|
6-14
|
2.612.000
|
50,9
|
17,2
|
15-24
|
2.479.000
|
36,2
|
16,4
|
25-64
|
6.974.000
|
21,8
|
46,1
|
65 e più
|
1.501.000
|
14,9
|
9,9
|
Totale
|
15.143.000
|
26,5
|
100,0
|
Fonte: Indagine
Multiscopo "Aspetti della vita quotidiana" 1999
Più a rischio
i bambini piccoli
I danni dell’esposizione
al fumo passivo dei bambini sono ormai documentati da molti autorevoli
studi: l’abitudine al fumo dei genitori rappresenta un fattore di rischio
ambientale tra i più importanti, per i soggetti predisposti, cioè
soprattutto bambini affetti da patologie allergiche e respiratorie.
Tra i 4 milioni 189mila
bambini che vivono in famiglia con fumatori, il 68,2% è esposto
al fumo di una sola persona, il 28,2% al fumo di due persone e il 3,6%
al fumo di tre o più persone: i dati mostrano che per i bambini
piccoli la situazione è peggiore di quella dei fumatori passivi
di 15 anni e più: infatti tra questi ultimi è più
frequente (78,2%) avere un solo fumatore in famiglia e meno averne due
o più (21,8%).
All’aumentare dell’età
diminuisce la percentuale di non fumatori esposti al fumo di altri familiari
e all’aumentare dell’età dei figli, aumenta la percentuale dei
nuclei familiari in cui nessuno dei genitori fuma.
Se, quindi, questi valori
giustificano serie preoccupazioni per le condizioni di salute dei bambini
conviventi con genitori fumatori, è però anche vero che
non tutti i genitori fumatori sottopongono i loro figli ai danni diretti
del fumo passivo: si presume infatti che la consapevolezza della pericolosità
del fumo induca molti genitori a non fumare in presenza dei propri figli
e a prendere le dovute precauzioni, il che ridurrebbe in parte la rilevanza
del fenomeno.
Genitori più
colti, meno fumatori
A un titolo di studio elevato
corrisponde una minore propensione al fumo e, conseguentemente, i figli
di genitori con titolo di studio più alto sono anche meno esposti
ai rischi del fumo passivo: per ciò che riguarda, per esempio,
i bambini in età prescolare, si nota che quando il titolo di studio
più alto di uno dei due genitori è la laurea, nel 61,7 %
dei casi nessuno dei genitori fuma, se il titolo di studio è il
diploma la percentuale scende al 58,6 %, se è la licenza media
si passa al 45%, mentre se i genitori hanno la licenza elementare o nessun
titolo, i nuclei in cui nessun genitore fuma sono solo il 25,4% (Tavola
4).
Ciò rappresenta
una conferma in più del fatto che nel nostro paese le fasce sociali
più colte tendono più di quelle meno istruite e informate
a prendersi cura della propria salute e indirettamente anche di quella
dei propri figli.
Fumatori prima
di nascere
Si può cominciare
a fumare molto presto, addirittura prima di nascere: le madri fumatrici
che non rinunciano a fumare durante la gravidanza mettono seriamente a
rischio la salute del nascituro. I danni che il fumo provoca sullo sviluppo
fetale sono ben noti e documentati nella letteratura medica; il basso
peso del bambino alla nascita è la conseguenza più conosciuta
e documentata del fumo materno.
L’indagine Multiscopo sulle
"Condizioni di salute e Ricorso ai Servizi Sanitari" 1999 - 2000 rileva
alcuni interessanti dati sul comportamento delle madri di bambini che
nel 1999 avevano un’età compresa tra 0 e 5 anni. Il 25,7% di queste
donne (circa 625.000 unità) aveva l’abitudine di fumare prima della
gravidanza; una volta concepito il bambino, il 62% delle fumatrici ha
sospeso il consumo di tabacco durante la gestazione, il 29,6% ne ha diminuito
la quantità quotidiana, solo il 7,4% ha continuato a fumare come
prima e una quota irrisoria (1%) dichiara di aver aumentato la quantità
quotidiana di sigarette: la gravidanza innesca quindi nella maggioranza
dei casi comportamenti responsabili modificando lo stile di vita materno,
anche se una percentuale piuttosto elevata di donne (il 38%) che fumavano
prima del concepimento continuano a farlo durante la gravidanza pur se
talvolta in maniera ridotta. Nel Sud d’Italia le percentuali sono più
sfavorevoli: il 55% delle donne che fumavano smette di fumare in gravidanza,
il 26,1% diminuisce la quantità e il 17% non modifica le proprie
abitudini. Al contrario, le percentuali più favorevoli si osservano
al Nord, in particolare nell’Italia nord orientale, dove il 70,5% delle
future mamme, fumatrici prima della gravidanza, sospende il fumo, il 27,7%
ne diminuisce la quantità e soltanto l’1,8% non modifica le proprie
abitudini (Tavola 5). Ma entrando un po’ più nel dettaglio territoriale,
si osserva come le due regioni in cui è più frequente sospendere
l’assunzione di tabacco durante la gravidanza siano Marche (83,3%) e Veneto
(82,5%), mentre le due regioni in cui tale comportamento è meno
diffuso sono Lombardia (48,7%) e Campania (42%). Il livello di istruzione
gioca un ruolo fondamentale nell’indurre la futura madre a sospendere
il fumo durante la gestazione: sono molto più numerose le donne
diplomate o laureate che smettono di fumare durante la gravidanza rispetto
a quelle meno istruite (Tavola 2).
Tavola 2 – Donne che
fumavano prima della gravidanza con l’ultimo figlio in età compresa
tra 0 e 5 anni, secondo il cambiamento di abitudine al fumo durante la
gravidanza, per ripartizione geografica e titolo di studio. Anno 1999
(valori assoluti e per 100 donne con le stesse caratteristiche)
|
% Fumatrici
prima della gravidanza (a)
|
Hanno sospeso
(b)
|
Hanno diminuito
(b)
|
Hanno aumentato
(b)
|
Non hanno
modificato l’abitudine (b)
|
Totale
|
Titolo di studio
|
|
|
|
|
|
|
Laurea, diploma
|
24,0
|
68,3
|
26,5
|
1,1
|
4,1
|
100,0
|
Licenza media
|
26,1
|
61,1
|
32,1
|
0,7
|
6,1
|
100,0
|
Licenza elementare
|
34,9
|
33,2
|
32,5
|
3,2
|
31,1
|
100,0
|
Ripartizione geografica
|
|
|
|
|
|
|
Italia Nord-Occidentale
|
24,5
|
59,7
|
34,3
|
3,3
|
2,8
|
100,0
|
Italia Nord-Orientale
|
26,0
|
70,5
|
27,7
|
0,0
|
1,8
|
100,0
|
Italia Centrale
|
30,7
|
63,6
|
34,9
|
0,0
|
1,5
|
100,0
|
Italia Meridionale
|
23,3
|
55,5
|
26,1
|
1,1
|
17,3
|
100,0
|
Italia Insulare
|
26,0
|
64,5
|
21,9
|
0,4
|
13,3
|
100,0
|
Totale
|
25,7
|
62,0
|
29,0
|
1,0
|
7,4
|
100,0
|
(a) Per 100 donne in gravidanza.
(b) Per 100 fumatrici prima della gravidanza.
Fonte: Indagine Multiscopo
"Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari" 1999
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